Il sito fornisce un’introduzione generale alla malattia di Gaucher, descrivendone l’eziologia, la fisiopatologia, i segni e sintomi a essa associati e gli approcci diagnostici.
La malattia di Gaucher è la patologia ereditaria autosomica recessiva da carenza enzimatica più comune tra le circa 50 malattie da accumulo lisosomiale. La causa è la carenza della glucocerebrosidasi (β-glucosidasi acida), un’idrolasi lisosomiale coinvolta nella graduale degradazione dei glicosfingolipidi complessi. Nei pazienti affetti da malattia di Gaucher la carenza enzimatica porta all’accumulo di substrato (glucosilceramide) nei monociti/macrofagi (che prendono appunto il nome di cellule di Gaucher) che si accumulano progressivamente in grande quantità nel fegato, nella milza e nel midollo osseo alterando la funzione di tali organi e tessuti fino a un danno irreversibile1
Popolazione Generale
1 individuo su 50.000-100.000 nella popolazione generale
Popolazione ebraica ashkenazita
circa 1 individuo su 850 tra gli individui ashkenaziti
La malattia di Gaucher ha ereditarietà autosomica recessiva. Se entrambi i genitori sono portatori della malattia di Gaucher, la probabilità che i figli ereditino due copie del gene mutato della malattia di Gaucher e sviluppino la malattia è di 1 su 4 (25%).3
Elaborazione grafica da (3)
Sono state descritte tre varietà clinicamente distinte della malattia. La forma più diffusa è la forma di tipo I (non neuropatica) e può essere caratterizzata da anemia, piastrinopenia, leucopenia, splenomegalia e lesioni ossee (osteopenia, lesioni osteolitiche, fratture patologiche, dolore osseo cronico o crisi ossee, infarti ossei, osteonecrosi e deformità scheletriche). Le lesioni ossee e ciò che ne consegue possono essere causa di inabilità e notevole difficoltà nell’esecuzione delle attività quotidiane con impatto notevole sulla qualità di vita. In una minoranza di pazienti con Gaucher di tipo I vi può essere anche interessamento polmonare con interstiziopatia e ipertensione polmonare secondaria e interessamento renale: questi due organi vengono raramente colpiti, ma il loro coinvolgimento può aggravare in modo importante il quadro clinico e la prognosi della malattia. Recenti lavori in letteratura hanno evidenziato in alcuni pazienti di tipo I una predisposizione allo sviluppo del morbo di Parkinson. Quella di tipo II è una forma acuta neuropatica a prognosi severa e sopravvivenza limitata ai primi due o tre anni di vita caratterizzata da sintomi neurologici. Il tipo III della malattia di Gaucher è anch’esso caratterizzato da interessamento neurologico con anomalie dei movimenti oculari, atassia, crisi epilettiche e demenza, che tuttavia insorgono più tardivamente rispetto al tipo II. 1
Caratteristica | Tipo I | Tipo II | Tipo III |
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Nome descrittivo | Non neuropatica (forma adulta o cronica) | Neuropatica acuta (forma infantile) | Neuropatica subacuta (forma giovanile) |
Incidenza | Da 1 a 40.000 a 1 a 60.000 (da 1 su 450 a 1 su 1.500 nella popolazione ebraica ashkenazita) | < 1 su 100.000 | Da <1 su 50.000 a <1 su 100.000 |
Etnia | Pan-etnica (popolazione ebraica ashkenazita) | Pan-etnica | Pan-etnica (Svedesi Norrbottniani) |
Etá insorgenza | Qualsiasi età | Neonatale | Pediatrica |
Aspettativa di vita | Da 6 a 80 anni o più | <2 anni | Da 2 a 60 anni |
Coinvolgimento neurologico | — | +++ | +/+++ (progressivo) |
Epatosplenomegalia | +/+++ | ++: | +/+++ |
Anomalie ematologiche | +/+++ | +++ | +/+++ |
Coinvolgimento scheletrico | +/+++ | — | -/+++ |